MARCO ZANOTTI

ITA
Musicista e compositore visionario e anticonvenzionale. Dalla batteria come centro gravitazionale si muove sempre più verso territori sonori inediti.
È direttore della Classica Orchestra Afrobeat, con la quale collabora, tra gli altri, con Rokia Traore, Seun Kuti, Sekouba Bambino, Baba Sissoko e partecipa a vari festival tra cui Glastonbury. È fondatore di Cucoma Combo e del duo con il griot del Gambia Jabel Kanuteh.
Il viaggio, interiore o esteriore che sia, è una costante nella sua eterogenea discografa, che si tratti di avanguardia e improvvisazione (Mothra, Red Planet e il longevo duo con Fabio Mina) o di linguaggi ibridi che attingono a tradizioni folkloriche e popolari (Del Barrio, Cumbia Poder, Jacaré, Patrizia Laquidara, Antonella Ruggero, Elisa Ridolfi, Coro Voz Latina, Coro Farthan).
Ha tradotto e curato l'edizione italiana della biografa di Fela Kuti (Arcana 2012), ha composto e suonato le musiche per gli spettacoli di danza contemporanea di Roberto Castello Mbira (2018) e Inferno (premio UBU 2022), per lo spettacolo di prosa Lettere a Nour (ERT, 2018), per il flm Gauguin a Tahiti (Nexo, 2019), per il Pamoja Odyssey nell'Oceano Indiano, per il Magnifco Teatrino Errante e Fantateatro. Da anni cura il laboratorio creativo Officina del ritmo.
Il suo primo lavoro solista (Re-Flexio, 2021), è un concept-album che, tra field recordings e strumenti insoliti, esprime l'importanza di guardare la complessità del reale da diverse angolazioni.
Curriculum ITA
Dalla rassegna stampa di Re-flexio (2021):
"Marco Zanotti racconta un mondo sonoro personale fatto di curiosità (tanta), di viaggi, di ricerche, di studi, di sperimentazione, di avventure, di volti e di storie. Due possibili letture tessono e uniscono la trama sonora: la prima è la struttura circolare di tanti brani, un’idea sentita dal punto di vista spirituale e flosofco che si è trasformata in andatura avvolgente, come un mantra benefco in cui riporre rifessione, fducia e speranza. E poi c’è l’aspetto più emozionale che è il continuo dialogo fra le radici personali e i luoghi e le tradizioni incontrate sul cammino." [Borguez, The New Noise]
“Si incontrano sguardo umano e natura, abitata da musiche a cui è impossibile attribuire una provenienza, in grado di creare nella mente di chi ascolta geografe inedite" [B. Averame, Rumore)
"Siamo il più possibile lontano dai comuni riferimenti d’ascolto." [A. Mastrogiacomo, Exibart]
Quello di Marco è un suono originale, esotico e piacevolmente organico che attua un’interessante fusione primitivo/futuristica, per citare il maestro Jon Hassell, con curiose tracce di minimalismo. Il ritmo è l’indubbio protagonista ma rappresenta solo la parte di un microcosmo ben più complesso e articolato. [M. Calloni, Blogfoolk]

ph Nacho Baggini

















